– Non è sempre facile passare dai desideri e dai progetti di una qualsiasi comunità parrocchiale alla loro realizzazione perché possono intervenire urgenze impreviste o nuove proposte e così i primi disegni sono abbandonati. La nuova situazione, però, può provocare nei fedeli nuovi entusiasmi come pure tensioni.
– Un problema da non sottovalutare è il saggio finanziamento dei lavori programmati.
– La storia dell’organo di San Pelagio conferma tutte le aspettative e le difficoltà sopra accennate, basti pensare che prima della sua realizzazione nel 1912 se ne tratta già dall’anno 1885 quando la chiesa viene allungata ed innalzata per far posto all’organo.
– Quasi tutti i documenti relativi all’organo e che si leggono in questa “Pagina Storica” provengono dall’archivio parrocchiale. Tra virgolette e scritti in maniera “inclinata” vengono riportati i testi come si trovano negli originali.
– Il parroco che fa costruire il vano scale, le scale, il coro e l’organo è Don Sebastiano Basso, che è rimasto a San Pelagio tra il 1895 e il 1913.
ANNO 1905 – LAVORI DELL’IMPRESARIO DE LONGHI
Da Quirino De Longhi vengono costruiti due locali che si trovano ancora ai nostri giorni uno alla destra ed uno alla sinistra entrando in chiesa. Quello a destra è ora utilizzato come battistero mentre quello a sinistra come vano scale per accedere all’organo.
Per questo secondo intervento De Longhi esegue uno “scavo di terra profondo 1.45 e posto la bettonata battuta mista calce idraulica sabbia e ciottoli… muratura sopra posta per m. 5.90×0.28… cornice in cotto sagomata stabilita a fino in lunghezza m 6.20 a due lati… a due mani di malta frattonata… soffitto a ossature… pavimento a quadretti per m. 5.70 circa con terrazzo battuto… apertura del foro della luce di m 1,12×2.35 con arco reale… rimbianco e tinta con zoccolo e fili sabbia fine un carretto…”. Vario materiale, tra cui “… calce spenta e idraulica… 3 grisiole da soffitto… 400 coppi… 260 tavelle…”, viene acquistato dalla Ditta A. Cattuzzato.
ANNO 1905 – LA COSTRUZIONE DELL’ORCHESTA
Il Parroco e la commissione parrocchiale firmano il contratto con “il falegname imprenditore Lazzari Igino figlio e Lazzari Giov. Battista padre” per la costruzione di “un’orchestra per la chiesa di San Pelagio…”. Il contratto prevede:“… costruzione di due modiglioni di sostegno con ossatura… pavimento composto di tavole comuni incastrate e piallate con impalcatura di morali brenta a sbarre da once 4 in larice… parapetto formato da tavola d’oncia… più le metope con rosette… soffitto dell’orchestra in legno a quadri composto di scurette requadrate con fasce… Tale orchestra verrà eseguita simile a quella che esiste nella Chiesa di Cendon uguale al pulpito di questa chiesa e uguale al pulpito di questa Chiesa (forse si riferisce al pulpito che si trovava sopra il confessionale e che è stato tolto verso la metà del 1900?). Meno piccole modificazioni, non compreso l’intaglio, la coloritura e l’opera del muratore. Addizionali e spese impreviste a carico dell’imprenditore. Dovrà essere messa in opera pel giorno 15 Settembre 1905. Il pagamento si farà metà appena messa a posto e la seconda metà dentro il 31 dicembre 1905”.
Il 12 agosto 1905 e il 6 gennaio 1906 vengono pagati al Lazzari G. Battista “lire 300.00 a saldo” dei lavori sopra descritti.
Anno 1905 – LA BUSSOLA
“Gian Battista Lazzari” dichiara di aver “levato la cornice della bussola” per la collocazione del nuovo coro sovrastante. “La bussola è quell’elegante riparo posto dopo la porta, per difendere le persone dal freddo e dalla vista quelli che stanno al di fuori”. Viene acquistata nell’anno 1882, secondo i documenti dell’Archivio Vescovile di Treviso, dal “… Parroco di San Pelajo della Diocesi di treviso… apparteneva a suo tempo alla chiesa ormai ridotta ad uso profano dei Carmelitani Scalzi… di Padova”.
ANNI 1905 e 1907 – LAVORI DEL FALEGNAME LAZZARI
Il falegname G. Battista Lazzari costruisce la scala per accedere al coro e alcuni elementi del coro. Leggiamo il resoconto del Lazzari, che scrive con un italiano alquanto stentato, in particolare per quanto riguarda le doppie, dei lavori svolti:“fato la porta del orchestra… fato il siolo (pavimento) con parapeto di tavole pialate… fato la scala piolata… fato il riparo alla detta… fato e posto in opera N. 5 letarini nel parapeto del orchestra… fato il pogio (parapetto) della scala… fato i due picoli sioli (pavimento) … fato e carucole poste nele finestre dela chiesa sopra l’orchestra, governato (aggiustato) una portela di detta finestra…”.
Nel dicembre 1907 il falegname viene liquidato per i lavori svolti.
ANNO 1905 – COSTRUZIONE DEL CORO
Si iniziano i lavori per la costruzione del coro, che, nel contratto per la sua costruzione, viene chiamato “orchestra d’abete”. Al falegname Quirino De Longhi vengono pagate “lire 77.63, per lire 3 al giorno, per i lavori di muratore in assistenza al falegname per la posizione dell’Orchestra, per aver fatto i buchi nella facciata per i modiglioni e tiranti di ferro e saldamenti relativi, nonché fatto i buchi per la travatura di detta Orchestra lungo il suolo e stabilitura a cemento ed a marmorino d’ambo le parti… e fatto le tre scanzie (ripiani)…” .
ANNO 1907 – UNA “SCUOLA DI CANTO” è attiva in parrocchia.
ANNO 1907 – PROPOSTA PER UN ORGANO DALLA DITTA ALETTI
Il 13 novembre la ditta di C. Aletti & Figli di Monza” presenta “il progetto di un Organo Liturgico ad un Manuale – Sistema Pneumatico-Tubolare. L’organo che si progetta corrisponde a tutte le prescrizioni emanate dalla Sacra Congregazione dei Riti, a tutti i voti dei Congressi… ed ai più alti ideali dell’arte musicale odierna… L’organo è sull’impianto degli otto piedi reali, ad un solo Manuale di 58 tasti ed una Pedaliera di 27 note effettive cromatiche. Il funzionamento dell’Organo è ottenuto colla pressione d’aria cui il mantice dispone…”.
ANNO 1908 – PROPOSTA PER UN ORGANO DALLA DITTA MALVESTIO
La Ditta “Malvestio & Figlio” di Padova nel mese di marzo propone al parroco Don Sebastiano Basso la costruzione di un organo simile a quello appena installo dalla sua Ditta in Seminario. “… L’organo del Seminario di Treviso, recentemente inaugurato è appunto di dodici registri, come Ella desidera, quindi Ella potrà vedere e sentire quello e così avrà un’idea di come risulterà un organo di quella portata. Riguardo al prezzo Ella potrà calcolare in media a circa 400 lire per registro, se per pronta cassa 5 % di sconto, sempre inteso per organo completo montato nella sua chiesa a tutte mie spese…”.
ANNO 1908 -PROPOSTA PER UN ORGANO DALLA DITTA TAMBURINI
“Giovanni Tamburini, di Crema, il 29 marzo” scrive al parroco “… sarei ben lieto poter costruire un organo in Treviso, ove ne ho già fatti parecchi in provincia, ed ora sto costruendone uno a Onigo di Piave, un organo come desidera Lei a 12 registri trovasi a Villanova d’Istrana, se non l’ha visto potrebbe fare una scappata, così si farebbe un’idea come verrebbe l’organo e sebbene oggi sia aumentato tutto in generale pure sarei disposto a titolo di reclame di praticare i medesimi prezzi che a Villanova d’Istrana”. La ditta Tamburini allega alla proposta per un organo a San Pelagio il collaudo degli organi costruiti dalla sua Ditta nella Cattedrale di Ferrara e nella Chiesa parrocchiale di Borgo S. Giacomo a Brescia, il collaudo dell’organo di Ferrara è opera dell’organista del Santuario della Casa di Loreto.
ANNO 1910 – LA CHIESA È ILLUMINATA DALLA LUCE ELETTRICA
Il parroco attesta, con commozione ed entusiasmo: “oggi 11 marzo 1910 inaugurazione elettrica in Chiesa con quattro lampade”. Fino a quel tempo l’illuminazione della chiesa viene attuata grazie ai “fanali ad olio”. L’acquisto dell’olio costituiva sempre una della maggiore spese per la chiesa. La corrente elettrica servirà anche per l’uso dell’organo.
ANNO 1911 – CONTRATTO PER L’ATTUALE ORGANO DALLA DITTA BENIAMINO ZANIN
Finalmente il “1 Gennaio 1911” viene scelta la Ditta costruttrice e il tipo di organo.
Nel contratto leggiamo: “Provincia di Udine – Distretto di Codroipo – Camino – Contratto stipulato fra la Ditta Beniamino Zanin di Camino di Codroipo e l’Onorevole Commissione per la costruzione dell’organo della Veneranda Chiesa Parrocchiale di San Pelagio presso Treviso.
1. Il Sig. Beniamino Zanin della ditta suddetta si obbliga di impostare nella Chiesa Parrocchiale di San Pelagio un nuovo organo ed in conformità del progetto in data 19 agosto 1908, quello a 12 registri (per un totale di 807 canne. Nel 1907 e nel 1908 Zanin aveva presentato altri due preventivi, il primo prevedeva 658 canne mentre il secondo 750. Nb.: alcuni organi da chiesa possiedono oltre 20.000 canne, quelli da teatro possono superare le 30.000 canne).
2. Il prezzo per l’Istrumento è stabilito in lire 4.700 da pagarsi all’atto del collaudo, oppure in quattro rate annuali gravate del tasso del 5%.
(Durante la seduta la Commissione decide di “togliere un registro” e il prezzo viene concordato in “lire 4300”).
3. L’organo deve essere messo a posto entro l’anno 1912, probabilmente prima di Pasqua.
4. L’organo dovrà essere fabbricato secondo le moderne esigenze liturgiche; verrà collaudato da persona competente nominata dalla On. Commissione e non più tardi di 20 giorni dopo il collocamento.
5. Il fabbricatore B. Zanin si obbliga per il corso di cinque anni di provvedere alla riparazione dei guasti esclusi quelli causati dall’ingiurie dei tempi.
6. Il presente contratto fu esteso in carta libera nel caso di contestazioni le spese per registro e bollo staranno a carico del torto.
Letto approvato, firmato: La Commissione: Gianese Eugenio, Grespan Alfonso, Zanatta Domenico, Bruniera Federico, Zanin Beniamino Organaro, Brunello Federico, Tonellato Giuseppe, Pasin Eugenio, Zamberlan Marco”.
Osservando le firma si può immaginare che la Commissione sia seduta attorno ad un tavolo e i due capi tavola sono il parroco (che non firma…) e l’“organaro” Zanin.
Il progetto, sottoposto all’approvazione della Curia, viene accettato.
ANNO 1912 – COLLAUDO DELL’ORGANO
Il collaudo viene eseguito l’ “8 Dicembre 1912” dall’organista della Cattedrale Marcon G. Battista che nella sua relazione scrive: “in seguito al collaudo dell’organo liturgico costruito dalla La Ditta Zanin… il sottoscritto rilascia la seguente dichiarazione: La Ditta Zanin ha soddisfatto pienamente agli obblighi assunti colla presentazione del progetto 19 Agosto 1908. L’organo ha il manuale di 58 note a trasmissione meccanica e di una prontezza perfetta. La pedaliera è 27 note. I somieri sono accuratamente lavorati e solidissimi. Degne di nota è anche la tenuta e capacità del mantice a due pompe e serbatoio che offre una eccezionale durata di carica. Registri di manuale 9, dei quali 4 chiusi in cassa espressiva ed alla Pedaliera Registri 2. Pedalini di combinazione 5. Pistoncini 4. La parte fonica dello strumento riesce brillante e piena di vita. Buonissimo il concerto Viola, buonissimi i flauti ed il Principale. Solo la tromba, data la piccola mole dell’organo riesce di carattere troppo robusto, però, benché non guasti, si può non servirsene anche nel forte generale poiché è comandata da un pedalino a parte. L’organo nel suo complesso risulta gaio, piacevole, perfetto nella meccanica e nella fonica di ottima intonazione per cui il sottoscritto non può fare a meno di tributare un vivo e sincero elogio alla Ditta Zanin per la sua nuova opera”.
C) L’ORGANO NEI SUOI PRIMI ANNI E AI NOSTRI GIORNI
Ci si lamenta a volte perché nelle parrocchie vengono realizzate opere importanti, artistiche, utili e costose e che poi non vengono utilizzate e che il tempo immancabilmente fa invecchiare e diventare inutilizzabili e questo nelle comunità provoca malumori e critiche.
Non è il caso del nostro organo se fin dalla sua costruzione è stato utilizzato con continuità e maestria.
Nei primi anni: conserviamo in archivio varie notizie sul suo utilizzo fin dal suo insediamento: “il giorno di Pasqua del 1915 domenica 4 aprile, fu cantata la messa a 4 voci, con accompagnamento di organo e violini”…, durante la prima guerra mondiale “un cappellano militare” di stanza a San Pelagio con alcuni soldati “suona l’organo” in diverse occasioni…, l’Arciprete di Carbonera, nel 1917 in visita a San Pelagio a nome del Vescovo, relaziona che “in chiesa vi è un organo che si usa per 20 volte in ogni anno… sarebbe da dare la coloritura all’orchestra dell’organo”… (i lavori di“coloritura” vengono eseguiti nel 1924. La lapide più piccola che si trova sopra la porta che conduce alla scuola materna ne ricorda l’avvenimento, ora è indecifrabile)…, l’organista nei primi tempi è un certo “Zanatta Domenico”, fa parte della Commissione e se ne vede la firma sul contratto con il Zanin del 1911…, i cantori nel 1924 vengono compensati con “salame e vino”…, l’incaricato a far operare il “mantice” è pagato… ecc…
Ai nostri giorni: l’organo è utilizzato con continuità e bravura dall’organista nei momenti lieti e tristi dei parrocchiani. E ancora… i nostri bambini del catechismo, i giovani e quanti ne saranno interessati avranno l’opportunità e il piacere di salire in coro e avvicinarsi all’organo restaurato. Potranno conoscere quale sia il suo scopo religioso, grazie alla spiegazione di Don Angelo e delle catechiste, e potranno apprendere dall’organista le competenti informazioni sulle circa 800 canne di cui è composto.
D) TRE RINGRAZIAMENTI
1 – Un ringraziamento all’organista
Ai nostri giorni, e ormai da 55 anni, il Sig. Bruno Pozzobon continua, in qualità di organista, in maniera esperta la tradizione organistico-liturgica nella nostra chiesa. Fin da giovane, su invito del parroco Don Augusto Ballan, ha frequentato per 7 anni la scuola Ceciliana, retta da Mons. Giovanni D’Alessi, per concludere con il diploma di Organista Liturgico e Maestro di Canto. La scuola Ceciliana ora è diventata l’Istituto Musicale Diocesano.
2 – Un ringraziamento al Comm. Emilio Bruniera
Come scriveva Zanin, “l’ingiurie dei tempi” e l’usura hanno portato l’organo di San Pelagio, nei suoi quasi cento anni di vita, ad avere un’ampia e critica serie di problemi. Ma, pur tra le tante iniziative costose intraprese dalla parrocchia, si è voluto provvedere anche al restauro dell’organo, avendo ben presente l’importanza per i fedeli della musica sacra.
Il restauro dell’organo è stato eseguito nel corso dell’anno 2009 dai discendenti della stessa Ditta Zanin che lo aveva costruito nel 1911.
La spesa per il suo completo restauro è stata di 51 mila euro.
La somma, rilevante per la parrocchia, già impegnata attualmente in altre opere, è stata interamente pagata dalla Curia e dalla Regione, ma, nella parte più consistente, dal Comm. Emilio Bruniera.
Un grazie particolare va al Commendatore, originario della nostra parrocchia, che periodicamente ritorna nei suoi luoghi di nascita, non solo per nostalgia, ma anche per lasciare dei segni tangibili. Ricordiamo, ad esempio, l’acquisto dell’altare del coro che viene usato quotidianamente per la celebrazione delle messe, il pagamento del restauro dei quattro antichi quadri della chiesa nel 2003 e l’aver reso più piacevoli svariate serate della sagra paesana grazie anche al suono della sua appassionante tromba.
3 – Un vivo ringraziamento va a tutti coloro che attraverso gli strumenti musicali e il canto liturgico in passato e nel presente, come recita la chiesa “riempiono la mente di gaudio quasi celeste, elevano gli animi fortemente a Dio ed edificano i fedeli”.