CAMPANILE E OROLOGIO
Il campanile, attraverso il suono delle campane,
ricorda al cristiano la passione che Dio ha per tutti gli uomini.
Un documento del 1528 (C. Agnoletti) narra di un piccolo campanile, a forma di torretta, che sorge all’interno della chiesa e che ha due campane.
L’attuale campanile a forma di “cupoletta” è del 1860 (Archivio di Stato, Archivio Parrocchiale).
Non si conosce la data della costruzione dell’orologio che è visibile su una facciata del campanile, ma viene menzionato in un documento del 1882 in occasione di un suo restauro. L’orologio una sola lancetta.
FACCIATA
F. S. Fapanni, nell’anno 1861, descrive “la facciata esterna, senz’architettura, sono tre antichi affreschi: 1° Sulla porta S. Pelagio Vescovo, bene conservata; 2° La B. V. ed i SS. Rocco e Sebastiano; 3° Quasi tutto imbianchito, porzioni quasi nulla si distingue”.
Quando la chiesa viene allungata nel 1885 si provvede anche a costruire la nuova facciata più alta del tetto in maniera da farla apparire più alta.
Nel 1917 (Vita del Popolo) il Parroco, Don Carlo Rizzetto, programma di far dipingere sulla nuova “facciata è in stile rinascimento… S. Margherita… S. Francesco d’Assisi e al sommo della facciata il S. Cuore di Gesù”.Forse l’idea di dipingere il Sacro Cuore e Santa Margherita Maria Alacoque è dipesa dal fatto che nel 1913, ai confini della parrocchia, ha preso vita il nuovo convento di clausura femminile della Visitazione fondato da San Francesco di Sales nel 1610 a Annecy in Francia. La proposta del 1917 non è mai stata concretizzata.
Nell’anno 1944 (A. Lazzari) “sulla facciata della Chiesa, a destra, entrando, venne murata una marmorea lapide ad onore e ricordo dei Caduti gloriosi (della prima guerra mondiale) di S. Pelagio coi nomi e ritratti (in totale sono 17 caduti)”. La lapide di sinistra ricorda i 15 morti della seconda guerra mondiale.
Nell’anno 1954 (Archivio Parrocchiale) viene eseguito il lavoro di intonaco alla facciata.
CIMITERO
E’ il luogo dove si conservano, in attesa della risurrezione, i corpi dei defunti.
I morti, fin dalla costruzione della primitiva chiesa, secondo le usanze del tempo, vengono sepolti nel terreno benedetto attorno ad essa.
Il cimitero viene sempre visitato dai Vescovi durante le loro visite pastorali. I Vescovi si preoccupano che sia tenuto correttamente e recintato.
Viene soppresso nel 1923 dal Comune di Treviso.
ALTRI LUOGHI DI CULTO A SAN PELAGIO
Nella parrocchia di San Pelagio si trovano altri tre luoghi di culto. Il primo e più antico, che è saltuariamente utilizzato, è l’antichissima chiesetta campestre dedicata ai Santi Gervasio e Protasio. Conserva tre affreschi antichissimi di diverse epoche. Alcuni studiosi fanno risalire il più antico affresco all’XI secolo.
Gli altri due luoghi di culto, ora in disuso, si trovano nella “Villa Banchieri-Ferioli” (visita pastorale) e nella ex Villa Maria.