Parrocchia
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della Parrocchia di San Pelagio Martire

SAN PELAGIO NELL’ANNO 1964

Nel settimanale diocesano “LA VITA DEL POPOLO” del 1964 si legge un importante articolo riguardante il paese di S. Pelagio firmato da Don Giovanni Brotto. Questo sacerdote, rimasto parroco di Paese per oltre trent’anni, è deceduto nel presente anno 2010.

L’articolo si conserva presso l’archivio storico parrocchiale.


 

CENNI  STORICI (anno 1964)

“S. Pelagio de Aurinis o del­le Verine fu così chiamato dal Santo martire nativo di Emona o Cittanova d’Istria venerato nella chiesa aquileiense e a Udine e pure per di­stinguerlo dal S. Pelagio di Spineta, in Selvana, luogo ora denominato «Siora Adriana del Vescovo ». 

E’ chiesa parrocchiale, con­sacrata nel 1671, fa parte del Vicariato di S. Maria del Ro­vere, del Comune di Treviso; è di giuspatronato capitolare, ha 920 abitanti.

Sorse prima del mille come filiale della pieve di Postioma. Aveva uni­to a sè Roncoledo con la vec­chia cappella dei santi Gervasio e Protasio. Già nel 1170 era di diritto capitolare.

Un complesso di equivoci deter­minò per secoli la confusione del titolare martire istriano con S. Pelagio confessore, ve­scovo di Laodicea, e anche con S. Pelagio di Spineta. Così pure ci furono contestazio­ni tra Postioma e il Capitolo per chiarire i diritti di giuri­sdizione e beneficio.

Discussioni insorsero anche con Fon­tane e S. Bortolomeo o Villa delle Corti per definire la linea di confine presso il «Pegorile».

La chiesa, fatiscente nel 1600, fu restaurata, ebbe la consacrazione nel 1671 dal Vescovo Bartolomeo Gradenigo; nel 1880 fu ampliata; abbellita nel 1925 ad opera del parroco Rizzetto. Aveva quattro altari laterali. L’Al­tare maggiore ha un’alzata di legno scolpito dorato del se­colo 16° con dipinti del tito­lare eseguiti nel 1917 dal pit­tore trevigiano Pavan-Beninato.

L’interno della chiesa fu affrescato da Luigi Salvadoretti nel 1925.

Il campanile fu eretto nel 1862; il concerto di campane allestito nel 1863 è della ditta Colbacchini di Bassano. 

L’organo è opera della ditta Zanin eseguito nel 1912.

Dal 1500 in poi esercitarono una benefica influenza religiosa le pie unioni dell’Assunta, di S. Rocco, di S. Antonio. 

Nel territorio parrocchiale sorgono gli oratori pubblici dell’Assunta e dei santi Gervasio e Protasio.

Gli abitanti erano 116 nel 1568, 240 nel 1795, 600 nel 1896, ora sono 920.


 

CONFIGURAZIONE ATTUALE (anno 1964)

“La comunità di S. Pelagio è stata da sempre prevalentemente rurale. Ha case coloniche, alcune ville antiche come quella dei Montalto e Barlesi, ricchezza di acque sorgive formanti il Pecorile il quale sbocca nel Giavera. Il Peco­rile e le Fontanelle si unisco­no e danno origine al Cagnan; questo attraversa la Città e confluisce nel Sile.

Ora la composizione socia­le è mista. I rurali sono 55, gli operai 156, le operaie 29, i commercianti 8, gli impiega­ti 16, gli studenti delle scuole medie 24. L’emigrazione con­ta cinque unità, gli iscritti all’Azione Cattolica sono 220, alle Acli 32.

Cinque sacerdoti sono le vocazioni uscite dalla parrocchia negli ultimi decenni.

Dal 1961 è parroco il rev. Don Eugenio Gatto nativo di Gardigiano succeduto a don Augusto Ballan nominato arciprete di Carbonera.

Parallelamente alla intensifica­zione della vita religiosa nell’ultimo dopoguerra sono cre­sciuti il ritmo di sviluppo ci­vile e l’organizzazione delle opere parrocchiali.

Lavori compiuti sotto la guida del parroco don Augusto Ballan: la sistemazione del bel piazzale e delle fondamenta della chiesa, rivestimento marmoreo della facciata e dell’altare del S. Cuore, rifacitura del coperto, decorazione, illuminazione, nuovo altare dell’Addolorata eseguito dalla ditta Pasin Pietro nel 1959, pavimentazione in marmo del coro e allestimento delle ba­laustrate, nuova suppellettile, ampliamento dell’edificio adibito ad Asilo Infantile.

L’attuale parroco ha provveduto nel 1962 al rivestimento marmoreo delle pareti della chiesa, al restauro completo del campanile con nuova cupola in rame, all’acquisto di una campana, nel 1963 al restauro del capitello del Centro, al riscaldamento della casa canonica e sala per le Associazioni, nel 1964 al riscaldamento della chiesa parrocchiale, alla nuova pavimentazione della chiesa, al restauro pure della casa canonica.

La popolazione è affezionata alla propria parrocchia ai cui bisogni concorre sempre con grande generosità. Benemeriti sostenitori ne sono stati gli Onorevoli Lombardi e Dal Canton e il cav. De Marco per quanto attiene allo sviluppo civile della comunità: illuminazione, strade, edilizia.

I caduti durante la prima guerra mondiale furono 17 durante l’ultimo conflitto 14.

L’orientamento civico prevalente è democratico e cristiano. Ultimamente su 500 votanti 389 hanno scelto lo scudo Crociato”-

Giovanni Brotto


 

(a cura di U. Caverzan)

PAGINE DI STORIA

Della Chiesa della Parrocchia di San Pelagio Martire, Treviso