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della Parrocchia di San Pelagio Martire

IL QUADRO DI SAN PELAGIO

INTRODUZIONE

In occasione della Sagra dell’Addolorata dell’anno 2003, domenica 21 settembre, durante la Celebrazione della Santa Messa per gli anniversari dei matrimoni, veniva riconsegnato alla chiesa il quadro raffigurante il Santo patrono della parrocchia, S. Pelagio di Cittanova d’Istria, diacono e martire.
Dopo un laborioso e competente restauro ritornava sopra l’altare maggiore, nella grande cornice dorata della fine del XVI secolo.

Scopriremo la storia di questo quadro attraverso i documenti scritti che ci sono pervenuti.

(NB. Tra “virgolette” e con scrittura inclinata vengono riportati i testi come ritrovati nei documenti originali).

IL QUADRO DI SANTO PATRONO

IN SINTESI

1. Il quadro che ritrae il santo patrono S. Pelagio veniva dipinto dal Prof. Giuseppe Pavan-Beninato nel 1917 ed era offerto alla chiesa parrocchiale dalla “gioventù cattolica durante il periodo della prima guerra mondiale (1915-1918).

L’autore della telaGiuseppe Pavan-Beninato nasce a Treviso nel 1862.

Vive quasi sempre a Treviso, città in cui dipanò un’esistenza senza particolari inquietudini, contrassegnata essenzialmente dall’insegnamento del disegno presso le locali Scuole Industriali. E’ noto per una serie di opere paesaggistiche, in cui riprese una Treviso “crepuscolare” e aneddotica, non lontana da quella descritta nei dipinti di Luigi Serena. Pensiamo a “Verso Ponte S. Martino” (Treviso, Museo Bailo) del 1888-89, dipinto dal bel taglio vedutistico e delle fini notazioni cromatiche, “La Piazzetta del Monte” e “Il Mercato in Piazza S. Vito”…, olii dell’assai gustosa resa ambientale: sensazione che si può adattare altresì a “Il Portico dei Soffioni verso la Piazzetta del Monte”… e al “Piazzale dell’Altinia” (1931)… E’ morto a Treviso nel 1947. (L. Scardino, Due ruote, catalogo… 1989”.

2. La benedizione del quadro, veniva effettuata dal Beato Vescovo Mons. Andrea Giacinto Longhin.

3. Ma vediamo in maniera più dettagliata la storia del quadro nell’anno 1917. I numerosi documenti che lo riguardano vennero raccolti dal parroco di quel tempo, Don Carlo Rizzetto (a San Pelagio dal 1913 al 1950), e che sono conservati nell’archivio storico parrocchiale fino ai nostri giorni.


MAGGIO 1917 – INFORMATIVE DEL PARROCO – (Archivio Parrocch.)

Il parroco informava il Capitolo del Duomo e la Curia che il quadro di San Pelagio era stato terminato e che il Vescovo in persona avrebbe presenziato alla sua benedizione a S. Pelagio il 20 maggio1917.

Era stato donato dai giovani cattolici, in particolare, per il ritorno a casa dei loro compagni impegnati al fronte della guerra.

-“All’Ill.mo e R.mo Capitolo della Cattedrale di Treviso. Ho il piacere di partecipare a cod. Ill. (Illustrissimo) Consesso che il nostro concittadino prof. Giuseppe Pavan ha terminato il quadro del vero Celeste Patrono di questa parrocchia “S. Pelagio di Cittanova nell’Istria diacono e soldato Martire” con piena soddisfazione diocesana dell’Arte alla quale fu regolarmente assoggettato il progetto e l’opera, perciò S. E. R.ma Mons. Vescovo si degnerà di recarsi domenica 20 corrente in questa parrocchia a benedirlo.

E’ un dono della gioventù cattolica, specialmente offerto a Dio per il ritorno dei nostri soldati incolumi dalla guerra e per il sospirato dono della pace generale per il quale gentile pensiero la stampa come per la perizia del pittore mostrò di essere soddisfatta.

Colla benedizione del nuovo dipinto sarà da parte del parroco e della Fabbriceria di S. Pelagio soddisfatta a pieno la ingiunzione contenuta nel Decreto Curiale in data 24-6-1914 N. 336 spedito col messo di cod. Ill. Capitolo.

Sarei ben felice se il R.mo Capitolo si degnasse inviare uno dei suoi illustri membri per fare un atto di omaggio all’Ecc.mo Vescovo nella funzione inaugurale, e per esercitare il diritto di giuspatronato tanto onorifico per questa popolazione.

Vorrà gradire l’umile esibizione di alcune immagini di S. Pelagio, tratte dal dipinto del Prof. Pavan, perché siano distribuite ai Mons. Canonici e custodite in atti.

Gradisca il R.mo Capitolo i profondi atti di ossequio, che presento per conto mio e a nome della fabbriceria quale umilissimo ossequioso servo della chiesa Capitolare.

S. Pelagio delle Verine  – Maggio 1917- Il Parroco”.-

Il Parroco scriveva “Alla R.ma Curia Vescovile”, la Fabbriceria di S. Pelagio ha la grande soddisfazione di poter assicurare che il ven. Decreto 24–6–1914 N. 336 relativo al vero celeste Patrono di questa Cappella Capitolare “S. Pelagio” Emoniense Diacono e Soldato Martire Aquilejense (268) ha avuto il pieno effetto giacché anche il dipinto eseguito dal Prof. G. Pavan con grandissima soddisfazione della Commiss. artistica diocesana e della cittadinanza, sarà benedetto da S. E. Mons. Vescovo il 20 corr. domenica fra l’ottava dell’Assunzione.

Cosa degna di memoria è che i giovani del Circolo parrocchiale vollero fare essi stessi la commissione e pagare la spesa per omaggio al Santo Soldato onde aver titolo valevole da impetrare l’incolumità dei compagni in guerra e la cessazione della carneficina generale tanto dolorosa. Con profonda ossequio. S. Pelagio 19.5.1917.

Il Parroco”. 

MAGGIO 1917 – “PALA DI S. PELAGIO” – (Vita del Popolo, giornale diocesano)

La notizia veniva riportata dai giornali. “S. Pelagio Diacono e soldato è il soggetto di un bel quadro che l’egregio nostro concittadino prof. Giuseppe Pavan Beninato, ha trattato con perizia d’arte e con criterio iconografico assai lodato, per commissione dei giovani di S. Palè (San Pelagio), i quali vogliono fare un omaggio alla loro Chiesa parrocchiale, e ricordare il loro periodo passato in armi per la grandezza della Patria.

La bella figura del Santo spicca sullo sfondo che dà a tutto il quadro un’aria di serenità e di luce. Ci si assicura che per alcuni giorni la bella Pala sarà esposta nella vetrina di un negozio in Calmaggiore”.


MAGGIO 1917 – “PALA DI S. PELAGIO” – (Vita del Popolo)

“… L’egregio amico prof. Pavan Giuseppe di qui, disegnò una graziosa immagine del nostro Patrono Celeste S. Liberale, poscia riprodotta nitidamente in piccole dimensioni… Pure il Pavan ha ora quasi ultimata una Pala per la chiesa parr. di S. Pelagio (vulgo S. Palè) nel nostro suburbio, che ieri ammirammo esposta nel salone maggiore del Vescovado. La commisero (commissionarono) i giovani di quel Circolo cattolico, ora soldati nell’esercito combattente quasi tutti. Sarà benedetta a S. Pelagio dal nostro Vescovo, domenica p. v. 20 maggio. E’ un lavoro riuscito ottimamente. Congratulazioni”. 


20 MAGGIO 1917 – “A RICORDO DELLA FUNZIONE PROPIZIATORIA
CELEBRATA DA S. E. MONS. VESCOVO DI TREVISO
E DAL POPOLO DI S. PELAGIO”
– (Registro delle Messe)

Il parroco dava ampio spazio dell’avvenimento, in particolare, nel Registro delle Messe (anni 1910-1929) con i seguenti documenti. 

“A tutti i giovani del Circolo parrocchiale, ma specialmente a quelli che fanno parte dell’esercito in guerra, invia il saluto affettuoso e cordiale, coi migliori auguri e col voto che presto tornino vittoriosi alle loro famiglie, il Parroco riconoscente anche a nome della Fabbriceria e di tutti i  parrocchiani, gratissimi pel dono veramente singolare del dipinto del Santo Patrono.

La benedizione del Santo Soldato vostro speciale protettore, invocata durante la funzione propiziatoria, e le nostre orazioni vi consolino e confortino in quest’ora di prova per la nostra cara patria. Don Carlo Rizzetto, Parroco

Piaser Paolo e Marchetto Carlo, i quali tengono la direzione temporanea del circolo Parrocchiale Cattolico, avendo Sua Ecc. Mons. Vescovo ben volentieri aderito alle istanze del nostro Parroco, della Fabbriceria e della popolazione, lo pregano di benedire il quadro offerto dal Circolo stesso, rappresentante il glorioso Protettore.

L’Ecc.mo Prelato, pontificalmente vestito, essendovi presente Mons. G. B. Prevedello primicerio Capitolare, l’ha benedetto, ed ha lodata parimenti l’offerta e l’opera del valente prof. Giuseppe Pavan-Beninato, pregando il M. R. Parroco di tenere memoria della funzione e del dono sì gentile e significativo.

I fabbricieri riconoscenti esprimono a tutti i Giovani del Circolo, specialmente ai lontani, la loro riconoscenza e fanno voti pel loro ritorno in famiglia.

Paronetto Antonio –  Bruniera Federico –  Zanatta Umberto fabbricieri. 

Un sacerdote militare (durante la prima guerra vari sacerdoti soggiornarono nella parrocchia di S. Pelagio essendo il paese diventato un’importante punto di difesa della città di Treviso e un punto di collegamento con la linea di difesa del Piave) ha voluto offrire specialmente a Voi, cari soldati di San Pelagio, i cenni storici del glorioso Celeste Patrono della parrocchia, e questi furono fatti imprimere insieme all’immagine della pala, da Voi stessi regalata alla Chiesa: Sua Ecc. Mons. Vescovo benedì per Voi questa cara immagine, e ha concessa una indulgenza di cinquanta giorni ai fedeli che per Voi pregheranno il Santo Soldato. Ora quei cenni desideriamo presentare a Voi coi nostri ardenti voti, perché S. Pelagio vi assista, vi conforti, ed affretti l’ora del trionfo e della pace gloriosa.

I Giovani vostri compagni del Circolo Parrocch. Cattol.  

Nato a Cittanova  (Aemonia) nell’Istria circa l’anno 259, educato cristianamente dai genitori, pur nell’esercizio dell’armi spiegò  le più belle virtù, specialmente la carità verso il prossimo, facendosi povero per amore di Cristo.

Nel 284, infierendo in provincia di Aquileia violenta persecuzione per opera dei prefetti di Carino e Numeriano – durante la quale ebbero glorioso martirio i santi Ilario vescovo, Tiziano diacono, Servolo ed altri illustri cittadini – Pelagio, che combatteva per l’impero a Costanza, apertamente si dichiarò cristiano dinnanzi al giudice: condannato ai più duri supplizi, morendo di spada il 28 agosto di quell’anno, nobile atleta di Cristo, meritò la palma del martirio (Baronio, Annali).

I suoi concittadini lo proclamarono Patrono della loro chiesa, di cui era stato diacono, ed ivi accolsero le reliquie gloriose di Lui (Ughelli, It. Sac.).

Diffusosi il culto del Santo in tutta la provincia aquileiense, sorse anche presso Treviso la cappella di S. Pelagio delle Verine, e quivi con tenero slancio di fede i devoti parrocchiani continuano ad invocare, oggi specialmente, la vigile protezione di lui sopra il santo, difendono con le armi la Patria, ed ai quali propizio sorride dall’alto lo sguardo benigno del Martire soldato.

Preservate, ve ne preghiamo, o Dio misericordioso, i nostri giovani militari dai mali presenti, specialmente dell’irreligione, della bestemmia e del malcostume; e fate che i meriti e l’intercessione del vostro servo Pelagio, diacono e soldato Martire, al quale essi vivamente si raccomandano, sieno loro pegno sicuro di temporale e di eterna felicità.  

Indulg. 50 dierum. Tarvisii, 20 Maii 1917. Fr. Andreas Hyacinthus Episcopus o. m. c.”. 


ANNO 1917 – “UN QUADRO DEL PITTORE PAVAN” – (Gazzettino,  quotidiano)

Anche “IlGazzettino”, giornale non visto in maniera troppo positiva dal parroco, dava la notizia del nuovo quadro.

“Riceviamo: Abbiamo avuto la soddisfazione di poter vedere e a tutt’agio il dipinto di San Pelagio esposto nel negozio Springolo, in Calmaggiore opera del concittadino Giuseppe Pavan-Beninato noto a Treviso per “il suo amore all’arte.

Tenuto presente che la luce del negozio non è favorevole quanto quella del luogo cui l’ha destinata la Commissione di San Pelagio, abbiamo ammirato la geniale figura del giovane soldato – diacono recante in mano la palma che spicca in un cielo purissimo, nel fondo del quale i monti di Eumonia (ora Cittanova, paese dell’irredenta Istria) fanno ricordare la bellezza dei nostri colli dell’Asolano in primavera.

Un impeccabile mosaico del bel gusto romano imperiale fa conoscere il luogo nel quale il Santo giovane trionfa sul fuoco, sullo staffile e sulla spada, che gli stanno ai suoi piedi, intrisi nel suo sangue. 

Il volto del giovane soldato con aria tranquilla non di chi domina, ma di chi compie un’impresa che gli è cara, rappresenta al vivo quei giovani soldati del nostro suburbio che sanno farsi onore per la patria.

 S. Pelagio è dal Baronio messo insieme ai Martiri della grande Aquileia, contemporaneo al nob. Serviglio di Trieste; gloria della metropoli, che esercitava anche su Treviso molta influenza religiosa e civile.

La rievocazione storica per il momento in cui la si ricorda è degna pure di lode come la fine esecuzione del valente pittore”.


ANNO 1917 – “S. PELAGIO – FESTA CRISTIANA ” – (Vita Del Popolo)

Leggiamo il resoconto della giornata del 20 maggio 1917 come veniva presentato nella Vita del Popolo, il settimanale diocesano.

“I Parrocchiani sono riconoscentissimi a S. E. (Sua Eccellenza il Vescovo) perché si degnò di onorare con la sua presenza la festa propiziatoria per i loro cari soldati. Al mattino Mons. Vescovo distribuì la S. Comunione ai numerosi fedeli.

Alle dieci benedisse pontificalmente la pala rappresentante S. Pelagio, offerta dal Circolo Giovanile, per conto e a nome specialmente dei compagni in guerra, e poi tenne commovente discorso.

Nel pomeriggio Monsignor Vescovo raccomandò la preghiera per i giovani soldati, davanti al SS.mo esposto alla adorazione di un numero straordinario di popolo accorso.

IL dipinto del Pavan fu lodato da tutti anche per l’ottimo effetto che fa.

Il Capitolo giuspatrono volle inviare il suo Primicerio.

Anche i soldati, informati dal Parroco della festa cristiana, commossi ed esultanti ringraziano pure il degnissimo Prelato”. 


ANNO 1917 – “LAVORI D’ARTE PER LA CHIESA DI S. PELAGIO” – (Vita del Popolo)

Nel 1917, nell’euforia da tanta festa, veniva proposta la realizzazione anche di alcuni affreschi sulla facciata della chiesa ed opera del Pavan Beninanto.

“A cura di quel M. R. Parroco Don Carlo Rizzetto col concorso dei paesani e di facoltosi, saranno iniziati quanto prima importanti lavori d’arte per la facciata della Chiesa Parrocchiale ed anche all’interno.

La facciata stessa non ha ancora alcuno stile: trattasi di lavori abborracciati rimontanti ad oltre 40 anni circa (al momento dell’allungamento della chiesa, e della costruzione dei quattro altari laterali) è adunque necessaria un’opera seria decorosa.

Progettista è l’egregio prof. Giuseppe Pavan Beninato – assai stimato per lavori sacri in alcune chiese della Diocesi. Di tale artista è la tela rappresentante S. Pelagio, il Grande Santo Martire.

Lo stile della facciata è rinascimento: negli intercolunni saranno dipinti a fresco S. Margherita e S. Francesco di Assisi: al sommo della facciata il S. Cuore di Gesù. Lodiamo l’iniziativa coraggiosa del Rev. Parroco e ce ne congratuliamo coll’artista geniale”. Il progetto non era mai realizzato.


A S. Pelagio nel 1917 la devozione per il Sacro Cuore e la Santa mistica francese Margherita Maria Alacoque era molto vivo forse anche perché dal 1913 era stato aperto, ai confini con la parrocchia di San Pelagio, il nuovo monastero femminile di Clausura della Visitazione nella zona denominata alle Corti.

E’ nella tradizione di queste claustrali la devozione particolare verso il Sacro Cuore e Santa Margherita Maria Alacoque.

(a cura di U. Caverzan)

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